mercoledì 5 settembre 2012

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sabato 14 luglio 2012

Interrail Cinofilosofico: protesta dei Nativi Americani






Per i Nativi Americani il nome proprio (Angelo, Attilio, Alexa, Roberto, David, Suzanne, Kevin, etc.) veniva conferito in età adulta perché significativo di una sua particolarità.

In sostanza, il nome racchiudeva la personalità, il carattere o un evento della sua storia personale, svincolato però dal giudizio o da ciò che la cultura occidentale potrebbe far credere.
Toro Seduto” – ad esempio - non è stato chiamato così perché faceva male l’obedience con il suo ruminante; e questo valeva anche per “Cavallo Pazzo”, il quale non correva certo il Palio di Siena all’incontrario pensando che gli altri andassero contromano.
Idem per “Corvo nero”, il quale non era solito portare sfiga; o “Pocahontas”, che non significa  “POpòdipasseraCAataaforzaoHOguardatopiùpasserad’uNTASsista”.

Ecco: in un certo senso tutto questo accadeva anche in Toscana fin dall’epoca etrusca, dove tutt’oggi vengono affibbiati soprannomi di ogni tipo: “Trecciolino”, “Aceto”, “Patacca” e così via.

Nel campo cinofilo – grazie a film come “L’uomo che sussurrava ai cavalli” oppure “Balla coi lupi” – stavano per essere conferite alcune onoreficenze a dei “Cinocagologi” (differenti per standard dai Cinofilosofi) che si sono particolarmente distinti nel camminare – in modo reiterato e costante - con i tacchi a spillo sui testicoli del prossimo.

Ecco la lista dei nomi (un po’ come l’affisso E:N:C:I.) dei Cinocagologi nominati:

“Ruttato dai malin”
“Eiaculato all’Autogrill”
“Scaccolato al Telepass”
“Scoreggiato a forza”
“Gambizzato sulla Scala Mobile”
“Fumato nel Bengala”
“Incollato con lo sputo”
“Fulminato dal Tavor”
“Trombato nel ripeti”
“Hai voluto il Pinguino De Longhi? Cazzi tuoi!”



Ora, non è che i Lakota Sioux stiano lì a risciacquare le code alle renne dopo l’eiaculazione precoce, ed appena appresa la notizia, hanno fatto subito un esposto alla Comunità Europea per la tutela e la salvaguardia dei nomi propri; tentando addirittura di impugnare il Patto Atlantico!

Già in passato qualche esponente dei Cinocagologi sardi si era allargato un po’ troppo affermando – con tanto di link in lingua Suomi a suffragio – che il termine “Haaaaauuuuuuuuug” deriva da “Aiòòòòòòòòò” a cui era stata soltanto tolta l’acca (H) per questioni semantiche cinoegizie.


Ma andiamo oltre e torniamo all’incidente diplomatico.


In materia di comunicazione i Cinocagologi dimostrarono di essere messi male quando decisero – su consiglio del “Sussurratore di Centocelle” – di andare a conoscere direttamente il Popolo delle Praterie.
Volevano capire se i post pubblicati dal Sussurratore su facebook fossero veri; volevano coglierne l’essenza. Capire se la “sacralità della monta a pelo” fosse riconducibile allo sciamanesimo bergamasco o al “lato B” della Canalis.

Decisero quindi di andare nel South Dakota per visitare i luoghi fino ad allora visti soltanto su Google Maps.

Già alla partenza a qualcuno giravano i coglioni perché andavano nel South Dakota a conoscere i Lakota (il Cinocagologo esordì con un classico:- “Cazzo ci andiamo a fare lì? Potevamo andare direttamente nel South Lakota!”).


Ma non è finita qui…no no…


Il Presidente dei Cinofilosofi che guidava il gruppo vacanze voleva a tutti i costi pilotare l’aereo, incazzandosi a morte con il Comandante per una virata che - a suo giudizio - poteva essere fatta in un altro modo! Più cognitivo!!



Direttamente dalla torre di controllo venne registrata la comunicazione:


- “Hey Sir!!! What’s goin on??? Who are you!!!!"

-“Ai em se president of se Cinofilosofi end ai em en airplein expert. Iu chen not ran so fast bicos hir in mai compiuter is vrait set ….”

- “Fuckoffffffffffffffffffff!!!!!!!!!!!!!!!!

- "Uot?"

In barba alle disposizioni del Comandante, il Cinofilosofo – incazzatissimo - aprì il HIphone postando su facebook  frase dal vago sapore noir:



Adesso sono consapevole dei limiti del Comandante Schettino; 
meno male che amo gli animali


Mentre tutti i passeggeri si toccavano le palle e inviavano aggettivi qualificativi all’indirizzo della madre di un Palestinese vissuto duemila anni fa, una hostess di origini napoletane gli infilò, in sole due mosse di Krav Maga,  una camicia di forza scaraventandolo nel cesso e chiudendolo a chiave.

Una volta atterrati, e uscito di lì, il Presidente dei Cinofilosofi tenne una lezione sulla nuova pettorina provata personalmente!!!


Andiamo avanti


Ogni Nativo Americano sa benissimo che non si usano i fiori di Bach per fare i segnali di fumo - soprattutto controvento, e quando ci sono dei bambini nelle vicinanze - e mentre i Cinocagologi se ne stavano lì a farsi la loro bella canna unita ad una piadina romagnola alla brace, e con tanto di maglietta “Io lovvo i Lakota Sioux”, parte da dietro la collina un gruppetto di guerrieri strafatto di pejote con il preciso intento di evirarli e mettere successivamente il filmato su youporn nella sezione “Amateur”.


Il Presidente dei Cinofilosofi che guidava il gruppo vacanze tentò quindi di fare scudo ai suoi discepoli  mettendosi come Papa Leone I quando fermò Attila sul Mincio (il fiume si chiama così, proprio per l’esclamazione Pontificia: “Miiiiinchia!!!”), solo che non aveva il mano il Crocefisso, ma un copia/incolla di Wikipedia su cui c’era scritto che i Nativi Americani – proprio ad esagerare – erano soliti tagliare lo scalpo, e non le palle ai loro nemici!

Nella trattativa, il Presidente ha cominciato quindi con tutta una pippa sul 

E come mai le palle e non gli scalpi?”, 
Avere la testa di cazzo non significa che i capelli li troviate lì”,
 “Cazzo c’entro io se Custer era biondo e gay?


e proprio grazie a quest’ultima frase il Presidente dei Cinofilosofi cominciò a sentirsi eccessivamente osservato dai Lakota, essendo lui stesso il clone di Babbo Natale.

Il dubbio diventò sempre più crescente, la tensione salì, e solo quando si cominciò a sentire puzza di merda provenire dai suoi pantaloni, il più saggio dei guerrieri Lakota gli stampò il dito medio a cinque centimetri dal naso, ruttandogli il pejote negli occhi.


 (una delle foto postate su facebook)



Secondo voi…come ha reagito il Cinofilosofo al fatto?

Per prima cosa ha parlato di “prossemica intima”, tenendo subito dopo una lezione sul "linguaggio non verbale” di cui i Nativi Americani sono mirabili interpreti, mettendo successivamente su facebook l’accaduto e controllando i vari “mi piace” in arrivo.

Dall’altra parte dell’Oceano le Sciuremarie partirono con un’immediata raffica di cuoricini e di post stile

Makkeèsuccesso?????
Sono con te!!!! Ti lovvo!!!
Che cani usano i Lakota per fare agility?
E’ vero che Kevin Costner è più basso? PS: il mio cane fa ancora la pipì in casa :-((


Dopo aver fatto il pieno al suo ego, il Presidente dei Cinofilosofi radunò quindi i Cinocagologi proponendo una “TROMBATA COGNITIVA” di gruppo, con tanto di fascia al braccio stile EXPO per valutare i binomi!!!

Per prima cosa – a suffragio dell’iniziativa - tirò fuori dalla sua valigetta un intero fascicolo preso su Google dal titolo “Il sesso è un segnale calmante per le scimmie Bonobo”, compose a suo insindacabile giudizio le squadre, decidendo che:

a)     Il tempo massimo del rapporto con tanto di fotofinish;
b)    Le posizioni corrette perché la cinognostica non è un’opinione;
c)     Il colore della pettorina per i passivi;
d)    Valutazione dello stato di stress da parte di un comportamentalista – pena la squalifica


I Nativi Americani osservarono dall’alto della collina tutta la scena e decisero che era l’ora di intervenire, taggandoli su facebook.

Il Presidente dei Cinofilosofi però – lo sappiamo – è una volpe!!! E aveva modificato le impostazioni della privacy prima della partenza dall’Italia!!!
Impossibilitati a taggare, i Lakota riunirono quindi il Consiglio degli Anziani, il quale decise che era arrivato il momento di rapirli e fargli fare la “Danza del Sole” appendendoli però per le palle!!!

L’Ambasciata Italiana negli USA, avvistata da un Cinocagologo scampato all’agguato, ha quindi inoltrato alle Sedi Competetnti la documentazione per intervenire in ambito Comunitario affinché vengano impediti (cito) “usi impropri di nomi di ispirazione Lakota sul suolo italiano e su facebook”.

Già si vedono infatti i primi significativi cambiamenti sugli avatar e sugli indirizzi mail di alcuni Cinocagologi di spicco.
Al maglioncino rosso (scollo a “V”) è stata preferita una più sobria e anonima maglietta bianca con Nikon al collo modello turista per caso, mentre altri si sono addirittura cancellati dal social network o hanno cambiato il loro profilo da maschile a femminile



(uno dei Cinocagologi prima della protesta Lakota)




Fonte: VAGINOPRESS

giovedì 28 giugno 2012

Nella tana del Cinofilosofo




(Fonte: vaginoPRESS - CoronaPhoto)


Chi l’avrebbe mai detto?



Eppure...
missione compiuta!




Grazie ad una Sciuramaria infiltrata, siamo riusciti a fare degli scatti fotografici nel campo di educazione cinofila del Presidente dei Cinofilosofi.






Chi si aspettava di vedere un po’ d’erba e qualche cane ne rimarrà deluso, ma spero venga apprezzata l’immagine, la quale è costata millemila avventure degne della migliore spy story.

Su Facebook stanno già partendo migliaia di condivisioni - con i conseguenti cuoricini allegati - e l'incontestabile didascalia:

"Perché dover calpestare l'erba
quando possiamo usare la tecnologia?
I cani e l'erba non si toccano!!!"


Le Sciuremarie Vegan si ritengono indignate per l'ingiustificato uso dei manti erbosi e dei cani nei campi di educazione/addestramento cinofilo!

La Presidente delle Sciuremarie Vegan ed il Presidente dei Cinofilosofi hanno infatti deciso di recarsi insieme alla Commissione Europea per esprimere il loro totale disappunto e chiedere di poter eleggere un rappresentante unico per l'Italia che li rappresenti in Sede Istituzionale.

Alcune voci di corridoio fanno trapelare un paio di nomi sui possibili candidati, mentre i vari Sindacati Agricoli - in modo univoco - si sono espressi con un

"MA TI LEVI DI 'ULO?!?!?!?"


Vi terremo aggiornati sugli sviluppi della vicenda!

domenica 13 maggio 2012

Ad un Cinofilosofo viene conferito il nome nepalese




(Fonte ANSA, REUTER, VAGINOPRESS)





Katmandu: Potrebbe sembrare il copione di un film hollywoodiano, ma quanto successo ad un Cinofilosofo italiano ha dell'incredibile.

Il professionista si era recato in Nepal per studiare lo Yeti, cercando di dimostrare la parentela genetica di questi con il “Chihuahua da mondioring”, ma durante la spedizione è accaduto l'inevitabile a causa di un eccesso tecnologico.

Il Cinofilosofo - si sa - è munito di ogni strumento di ultima generazione per far arrivare i suoi editti alle Sciuremarie via facebook (tablet apple, GPS satellitare per la localizzazione, etc), ma non aveva fatto i conti con le asperità del Nepal e con la mancanza di segnale per la connessione internet in quella zona.




A dorso di bue – uno dei quali usato solo per trasportare l'attrezzatura web del Cinofilosofo – e con una pendenza pari al 70% in povertà di ossigeno, i portatori Sherpa – famosi non solo per la loro resistenza fisica, ma soprattutto psichica – ossessionati dalle bestemmie del Cinofilosofo che non riusciva a connettersi in rete e dalla logorroica insistenza nel declamare consigli sul come si conducono gli animali per le montagne, lo hanno giudicato “intrasportabile” (...e se lo dicono loro...azz...), scaraventandolo con tutta l'attrezzatura da una rupe a circa 3.000 metri di altitudine.



E così, dopo i più famosi “Uccello Scalciante” e “Alzata con pugno”, ecco che al nostro viene rifilato il nome di



Caduto dagli Sherpa”.






Nei giorni successivi al fatto è stato fotografato casualmente da alcuni turisti svizzeri uno Yeti munito di pettorina che vagava tra gli anfratti rocciosi, e questo lascia supporre che il Cinofilosofo sia ancora in vita e stia operando nella zona.
Del Cinofilosofo nessuna traccia ufficiale, se non nelle varie leggende degli Sherpa che vengono raccontate davanti ai fuochi serali, una delle quali narra addirittura della nascita di un campo di educazione per gli Yeti da salotto.

La Farnesina e le Istituzioni Internazionali preposte si sono attivate immediatamente ed in sinergia tra loro affinché “Caduto dagli Sherpa” resti dov'è, mentre i Governi limitrofi hanno creato una speciale rete di intelligence in modo che non oltrepassi i confini del Nepal.
In una recente intervista si è espresso addirittura il Dalai Lama dichiarando:

Il titolo di Dalai Lama è tratto da una combinazione della parola mongola Dalai, che significa "Oceano", e pronunciabile in tibetano come tale' i, con Lama, equivalente tibetano del termine sanscrito "guru", ovvero «Maestro spirituale». Dal momento che il vero Guru sarei io...mica vi incazzate se lo banno dalle mie preghiere...oltre che da facebook?




 
Nella foto, il momento in cui il Dalai Lama si esprime con la seguente presa di posizione:

"Ascolta 'oso...l'urtimo che m'è venuto a rompe 'oglioni con la storia del Guru era Palestinese e ha fatto 'na finaccia. Hai presente? 'Un mi fa' incazzà perché ti rigiro come la 'ampana der gonghe e ti sono in quattro quarti...hai 'apito...'oso? Levati di 'ulo e lascia sta' ir mi' amio Yeti"





 
...e se l'ha detto Lui...RI-AZZ    :-((



Noi di Cinofilosofia d.o.g.c. vi terremo aggiornati attraverso il nostro corrispondete locale (è di Pisa, ma gli fà 'na sega...capisce uguale)

La storia di "Er Tigre"


Si chiama “Er Tigre

ed è un cane di razza

 Chinese Crested Dog






La proprietaria, incuriosita dalla grande preparazione di un Cinofilosofo espressa quotidianamente su facebook, decise di portarglielo per avere un semplice parere e – soprattutto - farsi tradurre i link in lingua suomi che gli aveva postato in riferimento alla storia di questi particolari cani.


 
Il Cinofilosofo ha convinto quindi la proprietaria del cane ad attenersi innanzi tutto allo standard (pena il bannaggio dal social network), modificando qua e là alcune alterazioni ingiustificate che si vedono bene nella prima foto.
In seconda battuta, ha tentato – con successo – di rafforzare alcuni lati caratteriali ritenuti un po' sottotono e non proprio in linea con lo standard caratteriale di cui il Cinofilosofo è un grande conoscitore da oltre 40 anni!!!


Ecco “Er Tigre” dopo il consulto con l'esperto ed aver lavorato con i famosi "Cani Palo" in forza al Cinofilosofo







NB: le punte del collare sono rivolte verso l'esterno a dimostrazione della metodologia usata

martedì 20 marzo 2012

Questione di limiti







Il Cinofilosofo ha commesso un'imprudenza:
ha messo questa foto sulla sua bacheca
facebook







Sperando in un buon numero
di cuoricini,
di "mi piace"
e
di "hahahahaha"
ha invece ottenuto


QUESTO RISULTATO






NUN  ME  STO' A  REGOLA'!!!



PS: l'immagine è stata catturata da una webcam nascosta - il Cinofilosofo è quello sotto :-((

lunedì 19 marzo 2012

Sentenza shock contro i Cinofilosofi





A causa dei reiterati “mi piace

degli eccessivi “makkekarinoooooo

dell'abuso di religioso “Ohhhhmmmiodioooooo

della strumentalizzazione della parola “amoreeeeeeeeeeee!!!”

dei troppi cuoricino cuoricino cuoricino


sulla bacheca facebook dei Cinofilosofi



il

TRIBUNALE CINOFILO

HA CONDANNATO

I CINOFILOSOFI








ad un anno di detenzione nel box
per essere osservati dai cani,
i quali stenderanno un dettagliato rapporto
sui loro problemi comportamentali
che ne deciderà le sorti.



Le varie associazioni animaliste stanno protestando in tutto il mondo contro la Sentenza perché - pur bipedi possano essere - i Cinofilosofi sono ritenuti animali come tutti gli altri (un po' come i pisani, per capirsi).
La Sentenza dovrà essere però convalidata in sede Europea, ma Amnesty International ha intanto dichiarato:-"Cazzi loro! I ad facendum in culo!" - dimostrando familiarità con la lingua latina.
Il Presidente dei cani Mr. Hass Fidanken ha commentato:-"Noi non può più axixtere und askoltare minki-ate che poi noi paga con psikofarmaci und altre soxstanze toxxike. Loro adexxo paga, und dopo sterilixaxione!!! Noi pensa che è un atto di amore contro randagismus cinofilosofichen!"